La cuffia dei rotatori è uno dei gruppi muscolari più noti ed è fondamentale per il movimento della spalla; allo stesso tempo, però, risulta essere una delle componenti più soggette a traumi e a lesioni.
La fisioterapia ad oggi è un mezzo indispensabile per il trattamento della cuffia dei rotatori: in molti casi non è necessario l’intervento chirurgico perché proprio con il percorso terapeutico conservativo si raggiungono ottimi risultati.
E' nelle condizioni più gravi, invece, che occorre eseguire una riparazione chirurgica del tendine danneggiato.
La fisioterapia è fondamentale sia in fase preoperatoria che postoperatoria al fine di poter ripristinare la corretta funzionalità dell’articolazione.
Anatomia della spalla
La cuffia dei rotatori
Patologie della cuffia dei rotatori
Valutazione
Trattamento
1. Anatomia della spalla
Nella spalla sono presenti 4 elementi ossei articolati fra di loro:
l’estremità superiore dell’omero
la scapola
la clavicola con le due estremità sternale ed acromiale
la faccetta articolare dello sterno dove si articola la clavicola.
Molto rappresentata è la componente muscolare: ci sono ben 17 muscoli che cooperano fra loro nei movimenti della spalla, suddivisi in due gruppi principali:
intrinseci, con origine ed inserzione sugli elementi ossei della spalla, sono il deltoide, il succlavio e i muscoli rotatori;
estrinseci, con origine su elementi ossei della spalla e inserzione su un altro segmento osseo corporeo come ad esempio il bicipite brachiale con origine scapolare e inserzione sul radio.
Le ossa e i muscoli della spalla sono collegati fra di loro dal punto di vista funzionale attraverso 5 articolazioni:
gleno- omerale: tra la cavità glenoidea della scapola e la testa dell’omero;
subdeltoidea: posta al di sotto del deltoide, sotto il quale si trova una borsa sierosa;
acromion- clavicolare: tra il processo acromiale della scapola e l’estremità laterale della clavicola;
sterno clavicolare: tra sterno e margine mediale della clavicola;
scapolo toracica: riguarda il piano muscolare di scivolamento della scapola sulla gabbia toracica.
2. La cuffia dei rotatori
La cuffia dei rotatori è un complesso muscolo-tendineo costituito dall'insieme di quattro muscoli e dai rispettivi tendini: superiormente troviamo il tendine del muscolo sovraspinato, anteriormente quello del muscolo sottoscapolare e posteriormente i tendini dei muscoli sottospinato e piccolo rotondo.
Ognuno di loro partecipa a movimenti specifici:
sovraspinato: centratore della testa omerale, rotazione esterna, abduzione e depressione dell'omero
sottospinato e piccolo rotondo: rotazione esterna dell'omero
sottoscapolare: rotazione interna dell'omero
I suddetti muscoli inoltre con la loro contrazione stabilizzano la spalla impedendone la lussazione (fuoriuscita della testa omerale dalla cavità glenoidea). I tendini proteggono l'intera articolazione formando una vera e propria cuffia che avvolge la parte superiore dell'omero fondendosi tra di loro.
3. Patologie della cuffia dei rotatori
Tra le patologie più frequenti dei muscoli della cuffia abbiamo sicuramente le patologie infiammatorie, ossia le tendiniti. Qualora cronicizzassero possono dar luogo alla formazione di calcificazioni, fibrosi e lesioni. Spesso a tal proposito sentiamo parlare di “tendinopatia o tendinite della cuffia dei rotatori”, nei casi più complessi segue la dicitura “con presenza di calcificazioni” oppure “con evidente lesione di cm...”.
La lesione della cuffia dei rotatori è uno degli eventi traumatici più drastici, capita in molte situazioni come una caduta dalla bicicletta, oppure a causa di una violenta strattonata mentre portiamo il nostro cane al guinzaglio oppure, se si ha già una degenerazione tendinea importante, la lesione di cuffia può avvenire a seguito di una semplice attività quotidiana perchè il tendine è ormai troppo debole per sostenere una sollecitazione anche di modesta entità.
Dei quattro muscoli componenti la cuffia dei rotatori il muscolo che per ragioni anatomiche è più soggetto a infiammazioni, traumi e lesioni è il muscolo sovraspinato.
3. Valutazione
Solitamente la valutazione della cuffia dei rotatori è clinico specialistica, viene eseguito l'esame clinico da parte del medico attraverso appositi test ortopedici volti alla valutazione dell'eventuale grado di dolore, forza muscolare e per differenziare quale tendine è coinvolto. La valutazione viene integrata con esami strumentali, solitamente radiografia, ecografia e risonanza magnetica, così da completare il quadro diagnostico e indirizzare il paziente verso il miglior trattamento possibile.
4. Trattamento
Di fronte ad una spalla instabile abbiamo due modalità di trattamento:
Trattamento chirurgico, si rivolge alle lesioni più gravi o qualora il trattamento conservativo non abbia dato i risultati sperati. In questi casi l'intervento chirurgico è volto alla riparazione della lesione tendinea mediante sutura del tendine e apposizione di un'ancorina ossea per fissare in modo corretto il tendine alla testa dell'omero. Talvolta è necessario eseguire l'acromion plastica nei casi in cui ci siano degli osteofiti sulla superficie acromiale che detrminano usura precoce del tendine stesso. Successivamente il paziente dovrà intraprendere un percorso fisioterapico per recuperare il tono muscolare e il range di movimento ottimale della spalla per poter tornare alle attività lavorative e sportive nell'arco di circa 3 – 6 mesi.
Trattamento conservativo, da preferire sempre come prima scelta terapeutica, durante il quale il paziente verrà seguito dal fisioterapista per raggiungere determinati obiettivi di forza muscolare, stabilità e mobilità articolare. Il fisioterapista utilizzerà tecinche manuali per ottimizzare la mobilità articolare e rilassare i tessuti contratti. Verrà utilizzata la terapia strumentale quale laser, ultrasuoni e tecar terapia per accelare la risoluzione del processo infiammatorio instauratosi in seguito alla lesione della cuffia dei rotatori. Parte fondamentale del trattamento conservativo sono gli esercizi terapeutici che verranno dosati in base al paziente seguendo una progressione graduale nel corso delle settimane.
Comments