La diastasi addominale è un allontanamento dei muscoli retti dell'addome, causato spesso dalla gravidanza o da altri fattori come l'obesità o interventi chirurgici. Questo allontanamento può portare a discomfort, dolori alla schiena e problemi posturali. In questo articolo, esploreremo le cause, i sintomi, la diagnosi e le varie opzioni di trattamento per la diastasi addominale, offrendo una guida completa per il tuo recupero.
Cos'è la Diastasi Addominale?
La linea alba, il tessuto connettivo che unisce i due muscoli retti dell'addome, si allarga, creando una separazione tra i muscoli. Questa condizione, più comune nelle donne dopo la gravidanza, può causare una protuberanza o un gonfiore nell'area addominale.
Cause e Fattori di Rischio
È principalmente una conseguenza della gravidanza, infatti l'aumento della pressione interna causa uno stiramento di questa guaina centrale allontanando I due ventri muscolari
Quando la distanza delle due parti è inferiore ai 2,5 cm l'allontanamento solitamente si risolve spontaneamente nei due o tre mesi successivi al parto, quando la distanza tra la fascia destra e la fascia sinistra è superiore ai 2,5 cm parliamo di diastasi vera e propria ed è risolvibile fisiologicamente nell’arco dei 12 mesi dal parto.
Il fenomeno della diastasi addominale oltre alle donne in gravidanza, possiamo riscontrarla anche in altre tipologie di soggetti, come nei soggetti obesi e in casi di chirurgia addominale: la mancata attività fisica e il sovrappeso possono contribuire ma al tempo stesso anche l’eccessiva attività fisica come il sollevamento pesi, dove si crea un aumento della pressione addominale durante l'esercizio, può portare a questa patologia.
La diastasi addominale è presente anche nei bambini, ma è un fenomeno che tende a risolversi spontaneamente nei primi anni di vita. Più a rischio sono i bambini che nascono prematuri, poiché i muscoli retti dell’addome non sono ancora completamente sviluppati. Ciò che possiamo notare è una cresta che appare sulla linea alba, visibile quando il bambino cerca di mettersi seduto. In rari casi la diastasi addominale del neonato si evolve in un’ernia ombelicale o ventrale, che deve essere risolta chirurgicamente.
Gravidanza: L'aumento dell'utero e la pressione intra-addominale durante la gravidanza sono le cause più comuni.
Parto cesareo: Può aumentare il rischio di diastasi.
Obesità: L'eccesso di peso può stressare la parete addominale.
Interventi chirurgici addominali
Sollevamento pesi eccessivo
Sintomi
Se il recupero funzionale non avviene in tale periodo abbiamo segni e sintomi evidenti che ci permettono di diagnosticare questa problematica:
Il primo segno visibile è la forma innaturale della pancia, che tende a gonfiarsi durante la giornata; i movimenti intestinali diventano visibili a occhio nudo e subentrano difficoltà digestive e respiratorie, cresce il senso di pesantezza del pavimento pelvico, si possono presentare situazioni d’incontinenza più o meno gravi, possono anche presentarsi ernie e nausea.
Gonfiore addominale: Soprattutto nella parte centrale.
Dolore alla schiena e al bacino: A causa della instabilità della colonna vertebrale.
Difficoltà a fare alcuni movimenti: Come sedersi o alzarsi.
Incontinenza urinaria o fecale
Problemi digestivi
Sensazione di pesantezza nell'addome
Tosse cronica
Stitichezza
Diagnosi
La diagnosi viene effettuata da un medico o da un fisioterapista attraverso un esame fisico. Il professionista può valutare la distanza tra i muscoli retti dell'addome e la profondità della separazione.
Cosa posso fare se soffro di diastasi addominale?
Non esistono attualmente delle linee guida da offrire alle persone per poter ridurre l’incidenza, ma solo delle indicazioni, che donano però un notevole aiuto: posso lavorare in ambito preventivo, cercando di stimolare l'attivazione addominale e stabilizzare.
L’attività fisica durante la gravidanza è principalmente indirizzata al mantenimento di una corretta postura e alla tonicità del pavimento pelvico. Coordinare la respirazione con la corretta attivazione di addome e pavimento pelvico riduce il rischio di diastasi ma anche successive problematiche al livello della colonna vertebrale.
Prevenzione
Esercizi pre e post-parto: Rafforzare i muscoli del pavimento pelvico e addominali profondi.
Postura corretta: Evitare di sollecitare eccessivamente la zona addominale.
Alimentazione equilibrata: Mantenere un peso sano.
Consulenza medica: Rivolgersi al proprio medico per una valutazione e un consiglio personalizzato.
Trattamento
Un aspetto importante da considerare è che la diastasi è una problematica che coinvolge non solo l'addome ma anche la colonna vertebrale: la mancata stabilizzazione e contenzione anteriore svolta dalla parete addominale può portare all’assunzione di una posizione di iperlordosi e la comparsa di dolori in zona lombare, al bacino e alle anche.
Fisioterapia: È il trattamento di prima linea. Include esercizi specifici per rafforzare i muscoli addominali profondi, migliorare la postura e la consapevolezza corporea.
Chirurgia: In casi gravi o quando il trattamento conservativo non è efficace, si può ricorrere alla chirurgia per riavvicinare i muscoli.
Altre terapie: Tecniche come il taping, il massaggio trasverso profondo e gli esercizi ipopressivi possono essere utili.
Nei casi di diastasi grave è necessario ricorrere all’intervento chirurgico di addominoplastica, che permette di richiudere la distanza tra i due muscoli.
Dopo l’intervento, poiché i muscoli retti riprendono la loro funzione di sostegno del tronco e di contenimento degli organi interni, andranno a migliorare tutti I fastidi e I vari sintomi della diastasi, ma sarà necessaria anche li la fisioterapia per rieducare la zona chirurgica al corretto funzionamento.
Gli esercizi completamente da evitare sono quelli che mettono in tensione il muscolo retto dell’addome, come esercizi di stretching, obliqui, classici crunch e rotazioni del busto.

Alcuni esercizi sono consigliati in questo articolo: https://www.hpbsurgery.co.nz/diastasis-recti-what-can-you-do-to-treat-this/
Conclusioni
La diastasi addominale è una condizione comune, ma con il giusto trattamento può essere gestita e migliorata. È importante rivolgersi a un professionista per una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato. Ricorda che la riabilitazione richiede tempo e costanza, ma i risultati possono essere molto soddisfacenti.
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