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  • brotinisandra

La fibromialgia: riconoscerla ed affrontarla con serenità.

Aggiornamento: 19 gen 2022

  1. Cause dei dolori fibromialgici

  2. Diagnosi della sindrome

  3. Cure e terapie

  4. Conclusioni

La fibromialgia è sindrome dolorosa cronica caratterizzata dalla disfunzione dei circuiti nervosi adibiti alla percezione, trasmissione ed elaborazione delle stimolazioni del dolore dalla periferia del corpo al cervello. E' descritta come diffuso dolore muscoloscheletrico unito ad affaticamento, sonno non ristoratore, perdita di memoria/difficoltà di concentrazione e problemi di umore. Alcune persone segnalano di soffrire anche della sindrome delle gambe senza riposo o di problemi intestinali o vescicali, intorpidimento, formicolio generico e sensibilità al rumore, alle luci o alla temperatura.

L'espressione comune della persona fibromialgica è “MI FA MALE TUTTO!!!” ,“E’ COME SE UN TIR MI AVESSE INVESTITO”.


La sindrome fibromialgica è un insieme di segni e sintomi comuni anche ad altre patologie, sia di natura muscolo scheletrica (come tensioni anomale dei tessuti muscolo tendinei che se stimolati con una digitopressione locale evocano forte dolore), rigidità articolare e calo della forza; sia di natura psico-emotiva (disturbi cognitivi, insonnia o disturbi del sonno, alterazione della sensibilità, situazioni di ansia e depressione).

I sintomi a volte iniziano dopo un trauma fisico, un intervento chirurgico, un'infezione o uno stress psicologico significativo. In altri casi, i sintomi si accumulano gradualmente nel tempo senza alcun singolo evento scatenante.


La causa della fibromialgia non è nota: si ritiene che sia un mix di fattori genetici e ambientali tipo stress, traumi, situazioni difficili in famiglia/lavoro e alcune infezioni. Di certo, ad oggi, si può affermare sicuramente che la fibromialgia NON è una sindrome rara, che colpisce prevalentemente le donne di età compresa tra i 25 ed i 60 anni, che NON è una malattia psicosomatica e NON è una malattia reumatica anche se a volte si associano malattie reumatiche.

Al momento non esiste un test diagnostico specifico. Per individuarla si va per esclusione rispetto ad altre potenziali cause e verificando la presenza di un determinato numero di sintomi.


1. Cause dei dolori fibromialgici


La causa di questa sindrome non è nota ma i ricercatori sospettano che la fibromialgia sia il risultato della mancata riuscita dell'elaborazione dei segnali del dolore nel modo solito causando un aumento della sofferenza. Sono stati riscontrati anche livelli carenti degli ormoni serotonina, noradrenalina e dopamina nel sistema nervoso con conseguente squilibrio nel liquido spinale coinvolto nella segnalazione del dolore.

Questo, probabilmente, è causato da una alterazione del lavoro dei mediatori chimici come i neurotrasmettitori a livello del cervello, che comporta una ridotta soglia di sopportazione del dolore: nella fibromialgia, infatti, il dolore non è l'effetto diretto di un danno/lesione alla parte del corpo in cui si avverte il dolore ma sembra essere il risultato di segnali del dolore provenienti dall'area interessata elaborati in modo diverso, difficile da fermare e risultando quindi cronico.

Recenti ricerche hanno scoperto che le persone affette da fibromialgia hanno livelli anormalmente bassi di ormoni serotonina, noradrenalina e dopamina nel loro cervello. Bassi livelli di questi ormoni possono essere un fattore chiave nella causa della fibromialgia, poiché sono importanti nella regolazione dell':

  • umore

  • appetito

  • insonnia

  • comportamento

  • risposta a situazioni stressanti



Alcuni ricercatori hanno anche suggerito che i cambiamenti nei livelli di alcuni altri ormoni, come il cortisolo, che viene rilasciato quando il corpo è sotto stress, possono contribuire alla fibromialgia. E' probabile che le cause, in parte, vadano ricercate nella "predisposizione ereditaria".


2. Diagnosi della sindrome


La figura medica specialistica di riferimento è il reumatologo e procedere con una diagnosi differenziale precisa per poter inquadrare la situazione del paziente, valutando il dolore, provando ad evocare dolori riferiti, escludendo altre patologie e prescrivendo alla fine un adeguato trattamento. Non c'è un test o un esame diagnostico che accerti con sicurezza che si tratti di fibromialgia.

Dato che i sintomi sono così simili ad altre condizioni patologiche, si procede per esclusione: solitamente, infatti, i test neurologici e reumatici, gli esami di laboratorio e le radiografie danno tutti esito negativo e scongiurando patologie peggiori.


3. Cure e terapie


I pazienti affetti da sindrome fibromialgica necessitano di un lavoro multidisciplinare, con supporto medico-farmacologico (antidolorifici, antidepressivi , rilassanti muscolari e farmaci che aiutano a dormire e migliorare la qualità del sonno), psicologico, fisioterapico, nutrizionale, educativo e di sostegno durante i fenomeni acuti.

Un regolare esercizio fisico moderato ed una fisioterapia mirata sono le chiavi per controllare la fibromialgia.

L'aspetto che il fisioterapista deve affrontare per primo è quello di educare il paziente alla vita attiva: è importante spiegare quali sono i fattori che possono aggravare la sindrome e quali quelli che possono migliorarla. Ultimi studi hanno dimostrato che una corretta educazione senso-motoria della persona attiva i percorsi neurali inibitori del dolore ed aumenta la percezione della qualità della vita.



Il secondo aspetto da affrontare è l'introduzione dell’esercizio terapeutico: per avere un dosaggio sicuro dell’attività fisica si è infatti visto che praticare per almeno 3 volte a settimana esercizio aerobico dolce migliora la percezione del dolore.



Attività in acqua nel breve periodo e attività sportive a basso impatto nel lungo periodo sono quelle maggiormente indicate in quanto contribuiscono a costruire resistenza fisica, tonicità muscolare e migliori capacità di movimento.


Nella gestione del dolore cronico, inoltre, può essere utile il massaggio e l’ausilio di elettroterapie come la TENS (Stimolazione Elettrica Nervosa Transcutanea), la quale permette di alleviare dolori e stress.




4. Conclusioni


Fortunatamente la fibromialgia non è una malattia mortale e non causa deformità, deve essere però affrontata come una qualsiasi forma di patologia cronica e per questo non sottovalutata per migliore la propria condizione emotiva e affrontare nel modo migliore il percorso terapeutico.

Riferimenti:

1. Winfried Häuser, Jacob Ablin; Mary-Ann Fitzcharles, Geoffrey Littlejohn, Juan V. Luciano,

Chie Usuiand Brian Walitt “ Fibromyalgia” (2015) Nature Rewiew Volume 1 pg. 1- 16.

2. Lazaridou A., et. Al. “Effects of Cognitive-Behavioral Therapy (CBT) on Brain Connectivity

Supporting Catastrophizing in Fibromyalgia” (2017) Clin J Pain Volume 33, Number 3,

3. Dahl J., Lundgren T., “Living beyond your pain” 2006 New Harbinger Pubblications, Inc.

(trad. Italiana Oltre il dolore cronico: vivere in modo pieno e vitale. 2014 Franco Angeli

4. Cash E., et Al. “Mindfulness Meditation Alleviates Fibromyalgia Symptomsin Women:

Results of a Randomized Clinical Trialann. behav. med. (2015) 49:319–330


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