La tecarterapia trova un importante indicazione nella soluzione terapeutica delle patologie del ginocchio grazie all'effetto di acceleratore nella riparazione fisiologica dei tessuti alterati e alla capacità di diminuzione del dolore.
Fondamentale è la valutazione funzionale del problema in modo da applicare la modalità terapeutica necessaria in quel momento. Una corretta valutazione permette di utilizzare la tecarterapia sia in fase acuta che cronica, nelle problematiche articolari che in quelle muscolari.
La distinzione principale avviene tra :
madalità di lavoro capacitivo se il problema interessa maggiormente l'apparato muscolare, il tessuto cutaneo, il tessuto connettivo, il sistema linfatico;
modalità di lavoro resistivo se l'azione terapeutica interessa tessuti con maggiore resistenza come ossa, legamenti e articolazioni.
La tecarterapia è indicata nel caso di :
artrosi
lesione del menisco
esiti di distorsione
tendinite della zampa d'oca
edema e\o versamento
cisti di Baker
morbo di Osgood Schlatter
esiti di fratture
riabilitazione post chirurgica.
In tutte le patologie è importante la valutazione funzionale per impostare il piano terapeutico che oltre alla tecarterapia richiede ulteriori tecniche manuali, esercizi e altre terapie fisiche.
1. Artrosi
La patologia artosica è una condizione di sofferenza cronica delle strutture cartilagine che rivestono la tibia, il femore e la rotula.
La degenerazione della cartilagine che si manifesta nell'artrosi si presenta inizialmente con un processo infiammatorio che interessa tutto il ginocchio e può manifestarsi con dolore diffuso durante il movimento, gonfiore e conseguente limitazione del movimento.
L'applicazione della tecarterapia ha come scopo l'effetto di riparazione sui tessuti molli diminunendo la sintomatologia dolorosa e infiammatoria.
Il protocollo riabilitativo prevede abbinamento di esercizi specifici di rinforzo muscolare con obiettivo di migliorare la tonicità durante le azioni quotidiane.
2. Lesioni meniscali
La tecarteapia è particolarmente indicata nelle lesioni meniscali non chirurgiche in quanto l'effetto della terapia riduce l'infiammazione e favorisce la vascolarizzazione con secondario effetto riparatorio del menisco stesso. Per favorire il raggiungimento del menisco lesionato è importante il posizionamento del ginocchio in flessione.
Utile abbinare laser Yag ed esercizi terapeutici.
3. Esiti di Distorsione
Molto utile per diminuire amatomi secondari all'evento distorsivo e per effetto rigenerativo sulle distrazioni legamentose. Favorisce inoltre la cicatrizzazione tissutale dei legamenti contenendo l''insorgenza del dolore e dell'edema.
Fondamentale è la valutazione in modo da utilizzare differentemente tecartrapia resistiva o capacitiva a seconda dell'interessamento del legamento collaterale o legamento Crociato.
Fondamentale nel protocollo terapeutico inserire altre metodiche in base agli obiettivi da raggiungere.
4. Tendinite zampa d'oca
L'applicazione di sedute di tecarterapia hanno lo scopo di agire sul dolore e sulla componente infiammatoria. Importante fare un'attenta valutazione posturale perchè spesso la tendinite è la risposta ad un appoggio scorretto e/o alla presnza di valgismo di ginocchio con sovraccarico del compartoimento mediale dell'articolazione.
5. Edema e/o versamento
La tecarterapia risulta essere efficace per migliorare il drenaggio dell'articolazione in seguito a presenza di edema e/o versamento, post lesioni tendinee o muscolari e dopo distorsioni. E' consigliabile iniziare con cautela e con potenze basse per evitare l'effetto rebound.
6. Cisti di Baker
L'infiammazione della cisti di Baker può avvenire in qualsiasi età , anche in età pediatrica. La sua origine è sempre secondaria e può essere successiva a distorsione, traumi o fenomeni infiammatori come le forme artritiche.
La tecarterapia è consigliata per risolvere il dolore e diminuire l'edema che va a creare rigidità articolare con possibile difficoltà motoria.
7. Morbo Osgood Schlatter
La tecarterapia trova indicazione nella patologia di Osgood Schlatter insieme a laserterapia ad alta potenza (YAG), esercizi specifici e astensione da attività sportiva.
L'azione principale è sul dolore che si manifesta sulla tuberosità tibiale e sul gonfiore secondario. La fisioterapia va a velocizzare il recupero clinico che altrimenti richiede tempi lunghi di riposo.
8. Esiti di Frattura
La tetecarterapia può essere necessaria all'inizio del percorso quando il dolore e il versamento articolare limitano il recupero funzionale.
9. Riabilitazione post-chirurgica
La tecarterapia nei pazienti post-chirurgici aiuta in una diminuzione significativa del dolore e dell'edema sin dai primi giorni di intervento, con un verosimile effetto positivo sul microcircolo arterio-venoso e linfatico ed una riduzione dei tempi di recupero della mobilità agendo sull'elasticità dei tessuti.
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