Nel periodo del lockdown e in quello successivo, noi fisioterapisti ci siamo preoccupati di dare indicazioni e consigli sulle problematiche dolorose dovute allo smartworking.
Abbiamo inviato video per esercizi da fare davanti al computer, durante le riunioni online e consigliato di effettuare alcuni movimenti durante le frequenti webinar che hanno riempito le nostre giornate.
Ma in tutto questo periodo abbiamo perso un po' di vista le problematiche quotidiane dei nostri studenti!
Anche loro, infatti, si sono trovati all'improvviso bloccati davanti ad un computer per molte ore, hanno perso la quotidiana abitudine di andare a scuola a piedi o in bicicletta, di prendere un autobus, il treno, di fare educazione fisica e tutte le altre attività che ci possono essere nella giornata di uno studente.
Dalla ripresa del nuovo anno scolastico, purtroppo, la normalità scolastica per molti ragazzi è durata veramente poco: le scuole superiori e le università sono rientrate in D.A.D. da ottobre e, a seguire, è successo lo stesso a molte classi delle scuole medie in base alla criticità della regione di appartenenza. I più fortunati che stanno continuando ad andare a scuola devono talvolta stare comunque a casa per le molteplici quarantene.
Ebbene, da quando tutto questo e iniziato, è stato registrato un aumento di episodi dolorosi alla schiena già aprtire dai ragazzi di 12-13 anni... perchè anche i nostri ragazzi sono in smartworking!
Non solo, a differenza di noi adulti, loro hanno maggior necessità di stare in movimento, anche per avere una maggior resa a livello didattico.
Molti di loro, lontani dal controllo dei genitori e dei professori, hanno sicuramente anche assunto posture scorrette alla scrivania, alcuni forse anche comodamente seduti su una poltrona o sul letto pur di rendere confortevole le lezioni in totale solitudine!
Abbiamo constatato che nel giro di pochissimo tempo tutto ciò ha instaurato problematiche dolorose agli studenti: mal di testa, dolore al collo, mal di schiena, sono tra le patologie dolorose più frequenti che hanno portato la necessità di contattare il fisioterapista.
Diventa quindi fondamentale proporre ai ragazzi semplici esercizi da effettuare alla loro scrivania e sulla sedia.
Cosa fare?
Innanzitutto dobbiamo verificare la comparsa di dolore che in maniera sistematica si presenti per più giorni: in tal caso possono essere state assunte posture scorrette le quali, insieme alla sedentarietà, possono essere state un mix esplosivo per creare un sovraccarico posturale.
A questo proposito dalla posizione seduta davanti al computer si può:
stare seduti corretti sulla sedia, con distribuzione del peso anche sui piedi, i quali devono essere appoggiati a terra in modo adeguato;
eseguire dei piccoli movimenti con il collo;
allungare tutta la colonna, da seduti, con l'aiuto dell'appoggio degli avambracci sulla scrivania;
eseguire piccoli movimenti di flessione/estensione/rotazione/inclinazione della colonna per mobilizzare tutto il rachide;
approfittare dei cambi di lezione per alzarsi dalla sedia e fare un giro nella stanza.
I professori stessi potrebbero diventare promotori di movimenti richiedendo degli esercizi durante la lezione e proporre, in modo concreto, la lezione di educazione fisica con esercizi di stretching e articolarità dato che, inoltre, da recenti studi è stato anche visto l'utilità di fare movimenti per avere una partcipazione e attenzione maggiore alla didattica stessa.
Conclusioni
La proposta di muoversi da parte dei professori, potrebbe essere un'importante occasione sia per i docenti che per gli studenti di effettuare esercizi e prevenire dolori da sedentarietà, oggi sempre più definita smartworking.
Opportunità inoltre per entrare più in empatia con i ragazzi in questo periodo caratterizzato dai rapporti a distanza e per ottenere di conseguenza maggior complicance .
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